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Per le piccole riparazioni domestiche non è sempre facile trovare artigiani disponibili.
Spesso, anzi, indipendentemente dal costo di queste riparazioni, può essere più semplice e rapido eseguirle da soli.
Ovviamente non si tratta di fare grandi lavori, ma di rimediare a piccoli ma fastidiosi problemi.
Per lavorare al meglio, dotatevi degli accessori base che potrete trovare facilmente presso i ferramenta o i centri di bricolage. Riponeteli in una cassetta apposita, in modo che siano sempre riuniti e li possiate trovare con facilità.
Dopo averli usati, controllate sempre che siano in perfetta efficienza, in modo da poterli riutilizzare quando ne avrete bisogno senza alcun problema. Puliteli bene, se necessario oliateli e sostituite le parti usurate.
Per iniziare, vi basteranno gli accessori di base: acquisterete a mano a mano, quando vi serviranno, gli altri. Tenete presente che spesso i centri di bricolage o il ferramenta forniscono a noleggio gli attrezzi più costosi.
Quando li acquistate, confrontate sempre i pezzi delle varie marche quindi scegliete quelli che vi permettono di eseguire il lavoro con il minimo ingombro e il minimo peso, vi stancherete meno e lavorerete più rapidamente.
GLI ATTREZZI INDISPENSABILI
Cacciavite
È opportuno averne di varie lunghezze e dimensioni, in modo da arrivare nei punti più difficili. Sceglieteli con il manico isolato, per maggiore sicurezza. Tenetene una serie con la punta piatta e una serie con la punta a stella.
Utile, ma non indispensabile, un cacciavite cerca fase con la lampadina spia per individuare eventuali guasti nell’impianto elettrico.
Chiave a brugola
Servono per avvitare e svitare le viti a testa esagonale. Come per i cacciavite e le chiavi inglesi, vengono vendute in serie, nelle varie dimensioni.
Chiave inglese
Ve ne sono di due tipi: quella semplice, aperta o chiusa, per stringere e allentare i raccordi e i vari tipi di dadi e bulloni e quella a pappagallo, con apertura regolabile. Tenete una serie di chiavi inglesi aperte e una di chiavi inglesi chiuse delle varie dimensioni.
Martello
Meglio averne uno piccolo, leggero, per i lavori di precisione e uno a testa tonda, di medio peso, per tutti gli altri usi.
Per i lavori pesanti sarà opportuno avere anche una mazzetta più pesante, con il manico corto.
Metro
Tenetene di due tipi: un doppio decimetro a snodo, in legno, per qualsiasi tipo di misurazione e uno a nastro metallico avvolgibile, per le misurazioni più accurate nei punti difficili.
Pinze
Scegliete quelle con i manici isolati, saranno più comode e più sicure.
Tenetene una a morsetto, per fissare e sbloccare; una piccola e una media a punte tonde e piatte, per stringere, allentare e trattenere ghiere e bulloni.
Tenaglia
Serve per estrarre chiodi e, eventualmente, tranciare il filo di ferro o la testa dei chiodi più piccoli.
Tronchese
Serve per tagliare i fili metallici e per togliere il rivestimento ai cavi elettrici. Sceglietelo di misura media.
GLI ATTREZZI UTILI
Sono attrezzi che servono per operazioni particolari: acquistateli quando vi si presenta la necessità di utilizzarli.
Avvitatore
Generalmente con pile ricaricabili, serve ad avvitare e svitare rapidamente anche le viti più tenaci.
Calibro
Serve a misurare i diametri interni ed esterni e gli spessori di tubi o altri materiali.
Filo a piombo
Serve a controllare l’inclinazione delle pareti ma potete sostituirlo con un lungo spago con un peso attaccato all’estremità.
Forbici da elettricista
Sono forbici con lame robuste e l’impugnatura isolata.
Lima
Ve ne saranno utili due: una a grana media, per i lavori di precisione, una a grana grossa, detta raspa, per gli altri lavori.
Livella
Di legno, plastica o metallo, contiene una o più fiale di liquido con bolle d’aria, e serve per controllare l’esatta inclinazione di un piano.
Morsetti
Sono utili soprattutto per tenere unite parti da incollare. Sceglietene di due o tre dimensioni diverse.
Scalpello
Sceglietelo, per maggiore sicurezza, con il paracolpi sul manico. Ve ne occorreranno uno per il legno e uno per il cemento.
Sega
Vi sarà utile una sega a dorso, con il bordo superiore rigido, per tagliare materiali di medio spessore o sottili e il legno, oltre a un seghetto per metalli, con lame intercambiabili.
Spatola
Serve per stendere gesso e colla, raschiare e molti altri usi: sceglietene di due dimensioni, una più larga e una più stretta, con e senza manico.
Succhielli e punteruoli
Servono per fare fori di invito nelle pareti e nel legno, facili tando così la penetrazione di viti e di chiodi.
Taglierino
Ha moltissime funzioni. Le lame sono intercambiabili e suddivise in piccole parti, in modo da poterle facilmente eliminare quando perdono l’affilatura.
Ventosa
È una coppa di gomma con manico, e serve per stasare gli scarichi otturati.
Il trapano
Ce ne sono fondamentalmente di due tipi: quello a mano e quello elettrico. Quello a mano serve essenzialmente per forare quasi tutti i tipi di materiali, dal metallo al legno al cemento. È indicato essenzialmente per eseguire lavori di precisione, in particolare sul legno, e per segnare l’invito dei fori che verranno poi completati con il trapano elettrico.
Le punte hanno il gambo con l’attacco quadrato. Per usare in modo corretto il trapano a mano, segnate il punto da fora re con una matita, appoggiatevi la punta del trapano e, mentre tenete ferma con una mano la parte posteriore, fate girare con un movimento lento e regolare la parte centrale.
Il trapano elettrico, invece, può essere dotato di numerosi accessori e quindi può essere utile anche per levigare, tagliare, avvitare e così via. Ve ne sono di modelli e potenze diverse: a percussione, a velocità variabile, con avviamento graduale. Sceglietelo robusto e maneggevole, non troppo pesante e bene isolato. Esistono punte apposite per i vari tipi di materiali da forare: ferro, legno, pareti e così via. Le punte per il muro sono nichelate, con una scanalatura corta e placchette di metallo in cima; quelle per il legno hanno la punta allungata e il gambo liscio, per penetrare meglio; quelle per il metallo hanno la scanalatura lunga. Potrebbe esservi utile anche una punta per svasare, vale dire per inserire completamente la testa dei tasselli a filo della superficie.
Segnate con un piccolo scalpello il punto in cui forare le piastrelle con il trapano
Le punte per il trapano elettrico hanno il gambo arrotondato: sostituitele appena iniziano a smussarsi e non utilizzatele mai su materiali diversi da quelli indicati.
Sulla confezione è sempre indicato l’utilizzo per cui è consigliata ogni punta e il suo diametro: quando le riponete fate attenzione a non mescolarle e, possibilmente, tenetele nelle loro confezioni originali.
Prima di inserire la spina nella presa controllate sempre che l’interruttore sia nella posizione di spento e, per sicurezza,
staccatela quando non usate il trapano o quando inserite e disinserite le varie punte e gli accessori.
Fissate le punte stringendole molto bene con il mandrino, per evitare che, mentre lavorate, si muovano con risultati molto pericolosi.
Per usare in modo corretto il trapano elettrico, segnate il punto da perforare con una matita, quindi, se lavorate su legno o su superfici non perfettamente lisce, con un punteruolo o un succhiello praticate un piccolo foro di invito. Se, invece, dovete forare piastrelle o materiali molto lisci, segnate la posizione da trapanare con uno scalpello fine e un piccolo martello, per evitare che la punta scivoli rovinando la superficie o peggio, facendovi male. Tenendo il trapano perfettamente perpendicolare al materiale da perforare, avviatelo e premete esercitando una pressione uniforme. Se il vostro trapano ha velocità variabile, iniziate con la velocità lenta e poi aumentate a poco a poco. Se il foro da praticare è abbastanza largo, iniziate con una punta di diametro più piccolo e poi con la punta della dimensione adatta.
Nel caso dei tasselli, per essere sicuri che facciano presa, usate sempre una punta di diametro leggermente inferiore a quella del tassello da inserire nel foro.
Per fissare e sospendere – Chiodi, viti, tasselli
Tenete sempre in casa un assortimento di chiodi, viti e tasselli di varie misure e di varie lunghezze, per averli pronti all’uso, conservandoli possibilmente negli appositi contenitori con cassettini.
CHIODI
A secondo del tipo di lavoro per il quale devono servire, esistono chiodi con testa e gambi di materiale, lunghezza e diametro diversi.
I chiodi in acciaio sono i più resistenti e arrugginiscono difficilmente, tuttavia se non vengono piantati in modo corretto si spezzano abbastanza facilmente. I chiodi di ferro sono più resistenti, ma arrugginiscono con facilità. Quelli in ottone sono decorativi e non arrugginiscono, ma sono i meno resistenti.
Per piantare chiodi nel legno o nel gesso, che sono materiali abbastanza morbidi, smussatene la punta tenendoli ben diritti e dando un colpo deciso sulla punta con il martello.
Per far penetrare bene i chiodi, riducendo il rischio che si pieghino, teneteli leggermente obliqui rispetto alla superficie in cui dovete piantarli, poi date piccoli colpi regolari e cadenzati utilizzando un martello di peso adeguato: tenetelo all’estremità dell’impugnatura e muovete solo il polso, senza mai distogliere lo sguardo dalla testa del chiodo per mantenere bene la mira.
Per evitare che l’intonaco si screpoli quando dovete piantare un chiodo nel muro, mettete sul punto prescelto un pezzetto di nastro adesivo trasparente.
Il chiodo entrerà comunque più facilmente se farete un foro di invito con il succhiello o il punteruolo.
Per piantare un chiodo piccolo, evitando di farvi del male, tenetelo fermo con una pinza con le punte sottili oppure infilatelo su un cartoncino opportunamente tagliato.
Per evitare che si screpoli l’intonaco, proteggetelo con un pezzo di nastro adesivo e fate un piccolo foro di invito con un punteruolo prima di piantare il chiodo
VITI
Come per i chiodi, anche le viti hanno varie dimensioni e sono di diversi materiali a seconda del supporto in cui devono essere avvitate.
Cambiano, inoltre, non solo il tipo di filettatura ma anche la forma della testa. Esistono viti a testa piatta, svasata, ovale, tonda, e con i tagli diritti o a stella, in modo che il cacciavite possa fare maggiore presa. Esistono anche, per lavori particolari, viti con intaglio esagonale (a brugola) o a doppia stella.
Le viti per il legno possono essere a gambo conico o cilindrico, quest’ultimo garantisce l’avvitatura senza richiedere un foro preliminare di invito.
Le viti per lamiera sottile possono essere autofilettanti, per fori già predisposti, o autoperforanti con punta tagliente, da utilizzare esclusivamente con l’avvitatore.
Viti particolari sono i bulloni, che devono entrare in fori già filettatati e predisposti e che prevedono un dado di bloccaggio per aumentarne l’efficacia.
Le misure della filettatura, vale a dire la distanza che intercorre tra una spira e quella successiva, sono prestabilite da norme ben precise e possono seguire sia il sistema metrico decimale sia quello inglese in pollici.
Per aumentare la tenuta delle viti, anche in presenza di vibrazioni, si può inserire tra la testa della vite e la superficie una rondella o un anellino piatto metallico.
Se le viti sono passanti, all’altra estremità della testa vengono fissate con un dado normalmente a forma esagonale; ne esistono anche ad aletta, che si possono stringere senza bisogno di chiavi, e di bombati, che hanno anche una funzione estetica.
Nel punto in cui dovete avvitare la vite praticate sempre, con un succhiello o un punteruolo, un foro di invito lungo e largo la metà della vite stessa. Utilizzando un cacciavite di larghezza uguale a quella della testa della vite, tenete la vite e il cacciavite perfettamente perpendicolari rispetto al foro di invito, avvitate quindi la vite, premendo sul fondo del cacciavite in modo da aumentarne la forza di penetrazione.
Per non rovinare la filettatura, non cercate mai di piantare a forza la punta della vite con il martello.
Per facilitarne l’avvitamento, strofinate la parte filettata su un pezzo di cera o di sapone asciutti; non usate olio o altro lubrificante, che sporcherebbero la superficie circostante.
Se dovete incassare la testa delle vite, preparate l’entrata del foro facendo una svasatura, in modo tale che quando verrà avvitata, la parte superiore della testa rimanga a filo della superficie del piano.
Se la vite non tiene, sostituitela con una di diametro maggiore oppure riempite il foro con stucco o pasta di legno, livellate e lasciate asciugare perfettamente prima di rifare il foro di invito.
TASSELLI
I tasselli, soprattutto per la destinazione d’uso, si dividono prevalentemente in: universali, per fissaggi pesanti, per pare ti vuote, per tubi e sanitari. In commercio si trovano in diversi materiali, dal nylon all’acciaio all’ottone, e possono avere diverse lunghezze e diametri.
I tasselli si usano normalmente nelle pareti, per fare maggiore tenuta: vengono infatti allargati dalle viti inserite al loro interno e aderiscono così alla parete.
Maggiori sono la lunghezza e il diametro della vite e del tassello, maggiore sarà la tenuta, che aumenta anche se il foro è praticato in un materiale pieno rispetto a quello fatto in un materiale cavo.
Le viti devono avere lo stesso diametro del tassello o un dia metro leggermente inferiore.
Per quanto riguarda la lunghezza, devono essere abbastanza lunghe da passare attraverso lo spessore dell’oggetto da fissare, l’intonaco e il muro o il legno cui devono essere fissati, in più devono sporgere di circa mezzo centimetro dalla estremità esterna del tassello.
I tasselli possono avere, esternamente, i denti o le alette.
Per sorreggere mensole o mobili particolarmente pesanti, è opportuno utilizzare tasselli in ottone o in acciaio.
Esistono poi tasselli cilindrici da utilizzare su muri di materiale ben compatto e con foro perfettamente regolare.