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Molti sono convinti che i prodotti caustici in commercio siano necessari per riuscire a eliminare con successo la ruggine e l’ossidazione dai metalli. In realtà, molto probabilmente possediamo già in cucina o in giardino gli ingredienti per eseguire un buon lavoro in tutta sicurezza. Forse non otterrete i risultati immediati che un prodotto in commercio vi offre, ma se concedete ai preparati qui consigliati un po’ di tempo per funzionare, otterrete risultati ugualmente validi.
Va aggiunto che la ruggine e l’ossidazione non si sviluppano nel giro di una nottata e dunque perché ci aspettiamo che scompaiano in un battibaleno?
Come Pulire Oggetti in Alluminio
L’alluminio è il metallo che più abbonda nella crosta terrestre, ma non viene estratto come metallo libero, bensì solitamente come silicato d’alluminio o in combinazione con altri minerali, quali ferro, calcio e magnesio. Poiché i costi di estrazione dell’alluminio da queste combinazioni sono troppo elevati, la fonte più diffusa dell’alluminio in commercio è la bauxite, un idrossido impuro.
A contatto con l’aria, il nuovo alluminio sviluppa rapidamente un resistente strato di ossido che lo protegge dalla corrosione. È questo il motivo per cui i prodotti d’alluminio non arrugginiscono e non diventano mai opachi. Essendo tuttavia l’alluminio altamente reattivo, non bisognerebbe mai utilizzare, per pulirlo, due sali per metalli: il bicarbonato di sodio e la soda.
Dal momento che l’alluminio resiste alla corrosione e all’ossidazione, l’unico problema da affrontare sono le macchie in superficie. Ravvivate il vostro alluminio pulendolo secondo uno di questi metodi:
-In un lavello o un catino di plastica, miscelate due tazze d’acqua fatta bollire, una tazza d’aceto e un cucchiaino di olio essenziale d’agrume. Immergete l’alluminio nella soluzione e lasciatevelo per un’ora o più. Risciacquate e asciugate con cura prima di riporre.
-Mescolate due cucchiai di maizena, due cucchiai di allume, cinque gocce di olio essenziale di limone o di arancio e acqua quanto basta a formare una pasta densa. Indossate dei guanti e strofinate la pasta sul metallo fino a quando non sarà pulito. Risciacquate e asciugate con cura.
-Formate una pasta con un quarto di tazza d’aceto e due cucchiai di cremor tartaro; aggiungete, se lo desiderate, dalle due alle quattro gocce di olio essenziale d’agrume. Applicate la pasta sul metallo e strofinate con le dita, protette da guanti, fino a quando non sarà pulito. —Risciacquate e asciugate con cura.
-Mettete gli utensili in un pentolino con una tazza di rabarbaro affettato e due tazze d’acqua (o acqua sufficiente a coprire gli utensili). Fate sobbollire per trenta minuti. Risciacquate gli utensili in acqua fredda e asciugate. Nota: al posto del rabarbaro è possibile usare fette di pomodoro fresco o in scatola.
Come Pulire Oggetti in Ottone
L’ottone è una lega di rame e zinco. La maggior parte degli oggetti in ottone acquisiti negli ultimi anni presenta una verniciatura alla cellulosa che ritarda l’ossidazione. Potete conservare la lucentezza di questi oggetti spolverandoli settimanalmente e, di quando in quando, immergendoli in acqua tiepida saponata. Non impiegate mai acqua calda per pulire l’ottone, altrimenti la verniciatura rischia di staccarsi dal metallo. Dopo averlo pulito, potete lucidare l’ottone con un po’ di olio d’oliva, che aiuterà a combattere l’ossidazione.
I pezzi più antichi con il tempo ossidano e perdono lucentezza, acquisendo una sfumatura verdastra. Ecco alcuni modi per ripristinare l’originale bellezza dell’ottone:
-Sciogliete quattro gocce di olio essenziale d’agrume e due cucchiaini di sale in una tazza d’aceto. Aggiungete farina a sufficienza per formare una pasta densa. Applicate la pasta sull’ottone e strofinate con una spugna umida. Lasciate asciugare completamente la pasta, quindi risciacquate in acqua tiepida. Asciugate e lucidate bene.
-Mescolate un quarto di tazza d’aceto, un quarto di tazza di salsa Worcester, tre gocce di olio essenziale di limone e tre di estratto di semi di pompelmo. Con una spugna morbida, applicate la soluzione sul metallo strofinate con cura. Se l’oggetto è molto opaco, lasciatelo in ammollo nella soluzione per trenta minuti o più. Infine, risciacquate e asciugate con cura.
-Immergete il vostro ottone in una tazza d’acqua tiepida e una di latte (o una quantità maggiore, se l’oggetto è grande; latte e acqua sono in parti uguali). Il latte contiene acido lattico, un solvente naturale.
-Formate una pasta con un quarto di tazza di succo di limone, dalle quattro alle sei gocce di olio essenziale di arancio o di limone e due o tre cucchiai di cremor tartaro. Strofinate la pasta con le dita (indossate guanti protettivi), a piccoli movimenti circolari. Lasciate asciugare la pasta, poi risciacquate e asciugate con un panno.
Quando pulite l’ottone antico dovete fare attenzione a non interferire con la sfumatura data dal tempo, ossia la cosiddetta patina. Il modo migliore di pulire questi pezzi è anzitutto di immergerli in acqua tiepida saponata, per eliminare la pellicola di sporco e grasso. Lucidate poi con un panno morbido imbevuto di olio di lino. Se possedete un pezzo molto vecchio o delicato e non sapete con precisione come pulirlo, sarà opportuno consultare un esperto, ad esempio un antiquario, un restauratore o il curatore di un museo. Gli alari d’ottone vanno puliti con una paglietta metallica molto fine o con una tela smeriglio, strofinando il metallo in un’unica direzione.
Come Pulire il Bronzo
Anche il bronzo è una lega di rame ma, diversamente dall’ottone, questo si combina con qualsiasi altro metallo a parte lo zinco. Come l’ottone comunque, i pezzi di bronzo massiccio spesso presentano una verniciatura alla cellulosa che ne evita l’ossidazione. I pezzi di buona qualità, soprattutto quelli messi in mostra all’esterno, sviluppano con il tempo una graziosa patina. Questo aspetto viene spesso copiato nei pezzi d’arte e nelle riproduzioni. Giacché l’effetto “stagionato” è assai ricercato nel bronzo, tutto ciò che in genere occorre fare è spolverare regolarmente e lucidare delicatamente con un panno morbido. Sugli oggetti trascurati da tempo è possibile usare una spazzola morbida. Se desiderate una lucidatura decisa su un oggetto di bronzo, pulitelo e poi lucidatelo con un panno intinto in cera liquida.
Il bronzo va inoltre soggetto alla “malattia del bronzo”, caratterizzata da isolate macchioline di corrosione e da chiazze verde chiaro. Essa è causata dall’esposizione a cloruri, solfuri o umidità eccessiva. Di solito è possibile riparare a questa “malattia” immergendo il pezzo in acqua distillata fatta bollire, sostituendo diverse volte l’acqua durante l’operazione. Potrebbe rivelarsi necessario lasciare il pezzo in ammollo per alcuni giorni. Potete anche utilizzare aceto e sale o persino latticello caldo. Se questi trattamenti non risolvono il problema, sarà opportuno consultare un esperto.
Per rimuovere sporco e unto dal bronzo, indossate dei guanti protettivi e strofinate energicamente il pezzo con un panno bagnato in una soluzione di una tazza d’aceto, un ottavo di tazza di succo di pompelmo e sei gocce di olio essenziale di pino o legno di cedro. Risciacquate in acqua tiepida e asciugate accuratamente con una salvietta morbida e pulita.
Come Pulire la Ghisa
Se la ghisa non viene tenuta sempre completamente asciutta, si ossida e arrugginisce. Va inoltre “condita” con olio, affinché si crei una barriera protettiva che prevenga l’ossidazione. Quando acquistate un nuovo tegame in ghisa, pulitelo con del sapone delicato e una paglietta metallica fine, asciugandolo immediatamente a mano. L’interno va poi unto con un po’ di olio vegetale, dopodiché il tegame va messo in forno a bassa temperatura (120°C) per due ore. Allorché si è raffreddato, pulitelo e lavatelo ancora una volta, badando ad asciugarlo con cura. Ora il tegame è unto e pronto all’uso.
Dopo ogni utilizzo la ghisa andrebbe pulita, lavata velocemente e asciugata. Prima di riporla, è necessaria un altra applicazione di olio. I tegami di ghisa non vanno riposti con il coperchio, perché questo trattiene umidità. Un’altra buona idea è di a cucina nel tegame, quando lo si ripone, così da assorbire l’umidità in eccesso. Se si rende necessario sfregare la ghisa per eliminare incrostazioni di cibo, sarà fondamentale ungerla di nuovo.
Come Pulire il Cromo
Il cromo è un metallo duro con una sfumatura azzurro-biancastra. La sua durezza e la lucentezza lo rendono adatto al rivestimento di altri metalli al fine di prolungare la vita dell’oggetto. Il cromo si trova sovente su oggetti come tostapane, forni, frigoriferi, rubinetterie, veicoli e persino mazze da golf. Se lo si conserva privo di unto e sporcizia appiccicosa, il cromo può durare davvero a lungo. Ecco alcuni consigli per mantenere il cromo in forma smagliante:
– utilizzate mai sul cromo un detergente abrasivo che ne possa graffiare o scalfire la superficie.
-Per pulire il cromo in tutta sicurezza, usate un panno morbido bagnato d’acqua gassata o aceto. Asciugate con un panno asciutto fino a farlo brillare.
– rimuovere dal cromo il grasso bruciato, pulitelo con tre o sei gocce di olio essenziale puro di eucalipto o menta piperita (indossate guanti protettivi). Asciugate con un panno pulito.
-Per le chiazze di ruggine, pulite innanzitutto con uno straccio e qualche goccia di olio essenziale di eucalipto o menta piperita. Strofinate poi le chiazze con un pezzetto di stagnola accartocciata, con la parte lucida all’esterno. Pulite per bene con un panno morbido su cui avrete versato dalle tre alle sei
gocce di olio essenziale e un cucchiaio di olio di jojoba o di mandorle (mescolate prima l’olio essenziale con l’olio di jojoba o di mandorle).
Come Pulire il Rame
Rame
I pezzi di rame ornamentale presentano in genere uno strato di vernice alla cellulosa, che ne preserva la finitura; non andrebbero dunque mai lucidati, ma soltanto spolverati regolarmente e lavati di quando in quando. Gli utensili e le pentole di rame invece possono richiedere una cura particolare, proprio per rimuovere ogni traccia di verniciatura industriale. Seguite le istruzioni del produttore; qualora non ve ne fossero, il pezzo di rame va lasciato in ammollo in otto litri d’acqua bollente e una tazza e mezza di soda fino a che non riuscirete a staccare la vernice.
Le pentole e i tegami di acciaio inossidabile spesso hanno un fondo di rame, per una migliore distribuzione del calore. Le alte temperature tuttavia li possono danneggiare. Non sfregate mai questi fondi con pagliette o detergenti abrasivi. Se dovessero ossidare, preparate una pasta lucidante con sale, farina e aceto in parti uguali.
Per pulire ed eliminare l’ossidazione dalle pentole e dagli utensili di rame, provate uno di questi trucchetti
-Tagliate un lime o un limone a metà, spargetevi sopra un po’ di sale e strofinatelo sul rame. Se non avete a portata di mano limoni o lime freschi, potete usare del succo di limone o un cucchiaino di essenziale d’agrume mescolato a due cucchiai d’acqua. Versate la soluzione su una spugna umida su cui avrete sparso del sale. Non potrebbe esserci nulla di più semplice!
-Preparate una pasta con una tazza d’aceto, cinque gocce di olio essenziale d’agrume, una tazza e un quarto di farina e mezza tazza di sale. Applicate la pasta sul rame e lasciatela agire per qualche ora o per tutta la notte. Risciacquate, asciugate e lucidate con un po’ d’olio, per evitare un’ulteriore ossidazione.
-Mescolate mezza tazza di ketchup e due cucchiai di cremor tartaro. Applicate sul rame e lasciate agire per un’ora. Sciacquate con acqua saponata e poi solo con acqua. Asciugate con cura.
Anche il rame può andare soggetto alla “malattia del bronzo”. Per affrontare questo problema, seguite i suggerimenti per la pulizia del bronzo.
Le pentole o le terrine rivestite di rame non si possono utilizzare per preparare o riporre cibi acidi come la frutta, i pomodori o qualunque cosa contenga aceto.
Come Pulire il Peltro
Il peltro antico è una lega di stagno e piombo. Quello vecchio sviluppa con il tempo una patina scura molto bella ma, a causa del contenuto di piombo, tali pezzi non si possono impiegare per preparare o servire il cibo. La maggior parte dei pezzi di peltro oggi sono resistenti all’ossidazione, essendo composti per circa il novanta percento da stagno e il dieci percento da rame o antimonio. Questa combinazione di metalli conserva il colore originale ed è priva di piombo, ma non dura altrettanto a lungo e va soggetta a graffi e ammaccature. Alcune imitazioni di peltro sono in realtà fatte d’alluminio. Per andare sul sicuro, consultate le istruzioni del produttore sulla cura e la pulizia migliore di ogni singolo pezzo. Per i vostri pezzi in peltro, provate questi veloci rimedi:
-Il peltro si può pulire strofinandovi sopra foglie inumidite di cavolo fresco o pezzi di foglia appena tagliati.
-Ravvivate un peltro opaco con una pasta preparata mischiando un quarto di tazza di farina fossile fine, due cucchiaini di olio di lino e quattro gocce di olio essenziale di menta piperita o gaultheria. Nota: badate a non esagerare quando pulite un peltro antico; il suo colore scuro è normale ed è dovuto al contenuto di piombo.
-Potete pulire il peltro anche con una soluzione di un cucchiaino di sale sciolto in una tazza d’aceto. Versate quattro gocce di olio essenziale a scelta e farina quanto basta a formare una pasta. Strofinate poi sul metallo con le dita, protette da guanti. Risciacquate bene e asciugate con cura.
Come Pulire Oggetti in Argento
L’argento possiede molti nemici d’aspetto innocente.
La gomma ad esempio quando entra a contatto con l’argento non solo ne favorisce l’ossidazione, ma può anche corroderne la finitura. Usare guanti di gomma per pulire l’argento non è quel che si dice una bella idea. Allo stesso modo, evitate di riporre l’argento in armadietti o contenitori rivestiti di gomma. Anche legare assieme dei pezzi d’argento con elastici di gomma può rivelarsi dannoso.
Tra le altre sostanze che esercitano un impatto negativo sull’argento troviamo le olive, le uova, i condimenti, i succhi di frutta, l’aceto e il sale. E credeteci o meno, i fiori non andrebbero mai posti in un vaso d’argento, a meno che questo non sia rivestito internamente di vetro o di plastica. I fiori recisi si decompongono e rilasciano un acido che può intaccare permanentemente la finitura dell’argento.
L’argento sterling è in realtà una lega formata dal 92,5% circa d’argento e dal 7,5% di rame; il placcato è un metallo con uno strato d’argento placcato mediante galvanostegia. Tutto l’argento si ossida rapidamente, ma risponde molto bene alla lucidatura manuale, che lo fa brillare e rimuove la patina. La cosa migliore da fare per ostacolare l’ossidazione di stoviglie e posateria d’argento è quella di usarle spesso, senza però lasciare che il cibo s’incrosti. Se non siete in grado di lavarle subito, sciacquate ogni residuo di cibo fino al momento in cui potrete pulirle adeguatamente. Nota: alcuni pezzi ornamentali possono presentare una verniciatura alla cellulosa; è necessario fare attenzione a evitare il contatto con l’acqua calda. Quando l’argento non viene usato, riponetelo arrotolato in un panno di flanella.
Se mettete stoviglie e posateria d’argento in lavastoviglie, è preferibile asciugarle a mano, piuttosto che nel ciclo di asciugatura a calore. È inoltre importante che nella lavastoviglie quest’argenteria sia separata da altri utensili, ad esempio in acciaio inossidabile, per evitare graffi o possibili reazioni chimiche con altri materiali.
Se avete un problema di ossidazione, ecco un paio di formule da provare:
-Lucidante facile. Mettete l’argento in un lavello o un tegame colmi d’acqua. Aggiungete due cucchiai di cremor tartaro e qualche striscia di carta stagnola. Lasciate l’argento in ammollo per un’ora o fino a che l’ossidazione scompare. Se l’argento è molto opaco, potreste avvertire un odore come di uova marce. Questo è dovuto a una reazione chimica che provoca il rilascio di acido solfidrico. Il gas non ha una concentrazione tale da rivelarsi pericoloso, ma se si dovesse avvertire può essere una buona idea aprire la finestra. Sciacquate l’argento e asciugatelo a mano con un panno morbido.
-Lucidante istantaneo. Mettete del normale dentifricio in una piccola ciotola e aggiungete dalle tre alle cinque gocce di olio essenziale di menta piperita o menta romana. Strofinate la miscela sull’argento con le dita. Man mano che l’ossidazione viene eliminata, la miscela di dentifricio assumerà un colore grigiastro. Risciacquate bene l’argento e asciugatelo con cura, prima di riporlo. Dal momento che per pulire l’argento non si dovrebbero indossare guanti, lavatevi bene le mani quando avete finito.