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La Corrente Elettrica è una forma di energia notevolmente dispendiosa. Gran parte dell’energia elettrica consumata in Italia è prodotta da centrali termoelettriche e per ciascun Kilowattora di corrente prelevata dalla presa, è bruciato petrolio, gas o carbone con un contenuto energetico triplo. Risparmiando energia elettrica, oltre a risparmiare denaro, contribuiamo alla difesa del clima e dell’ambiente. Se i consumatori di tutti i paesi industrializzati spegnessero i loro elettrodomestici invece di lasciarli in modalità standby (led luminoso acceso) e si staccassero i caricabatterie, si potrebbero chiudere almeno 24 centrali elettriche alimentate a carbone nel mondo.
Il risparmio energetico è possibile anche senza rinunciare alle comodità, ma ciò nonostante, continuiamo a sprecare energia preziosissima in quantità enormi. Oltre al danno economico, gli sprechi di energia rappresentano un problema per l’ambiente in quanto la combustione delle diverse fonti energetiche produce emissioni: il biossido di carbonio per esempio è corresponsabile dell’effetto serra e riscalda l’atmosfera terrestre. Stimoliamo la nostra mente e le nostre azioni nel rivedere le abitudini e l’approccio nella gestione delle risorse energetiche iniziando a fare scelte più consapevoli ed osservando le indicazioni riportate sull’etichetta UE al momento dell’acquisto di un nuovo elettrodomestico.
Climatizzatore
Verifichiamo la possibilità di sfruttare la ventilazione naturale degli ambienti realizzando correnti d’aria da una zona all’altra dell’abitazione, ovviamente se l’aria di ingresso provenga da un cortile o da una strada poco trafficata. Una corretta progettazione dell’edificio consente di posizionare delle aperture per creare flussi d’aria.
Altra fonte di raffrescamento naturale è data dall’ombreggiatura fornita da piante, tapparelle, tende … Le piante dovrebbero essere caducifoglie per avere una bella e folta chioma durante l’estate ma, per la stagione fredda, dovrebbero far penetrare i raggi solari per sfruttare il calore naturale. Ricordiamo che l’utilizzo di elettrodomestici contribuisce al riscaldamento dell’abitazione: il loro consumo energetico si trasforma in calore. Se tutte queste misure non sono possibili e praticabili e gli ambienti sono troppo caldi per risiedervi in maniera serena, allora è necessario ricorrere ad un sistema di condizionamento meccanico. Una soluzione intermedia tra il raffrescamento naturale e quello meccanico spinto (dato dal climatizzatore) è il ventilatore elettrico da soffitto o da tavolo. Un ventilatore di medie dimensioni consuma circa 100 kW/h a stagione; tale consumo si può considerare ragionevole se paragonato a quello dell’impianto di condizionamento che consuma almeno il doppio a stagione.
Questa che scrivo adesso sembra la “scoperta dell’acqua calda” ma tu non ti rendi conto di quanta energia elettrica si spreca proprio per agire in questo modo: quando hai il climatizzatore acceso, chiudi porte e finestre. Non c’è bisogno di raffreddare l’aria aperta
Il climatizzatore d’aria casalingo svolge sia la funzione di raffrescare l’aria sia quella di riscaldare l’aria. Mentre però per la funzione di refrigeramento, il suo obiettivo viene raggiunto bene (anche se con notevole dispendio di energia), per quanto riguarda il riscaldamento, essi non sono per niente convenienti: consumano molta energia elettrica e riscaldano veramente poco.
Tenere i filtri dell’aria del climatizzatore sempre puliti. Un filtro sporco riduce il flusso d’aria per il raffreddamento, obbligando l’apparecchio a consumare più energia elettrica per funzionare meglio. Cambia i filtri una volta al mese.
Frigorifero e Congelatore
L’acquisto di un frigorifero o di un congelatore è un’azione molto delicata in quanto è l’unico elettrodomestico che rimane acceso 24 ore al giorno e praticamente per tutto l’anno. Quindi il primo consiglio è quello di acquistare apparecchi di classe energetica A e/o con marchio Ecolabel oppure Energy+: sono ancora più efficienti e consumano almeno il 25% in meno rispetto ad un modello base di classe A.
Per esempio un frigorifero-congelatore da 257 litri consuma circa 325 kW/h all’anno mentre lo stesso prodotto ma di categoria Energy+ consuma meno di 248 kW/h nello stesso anno. Ovviamente c’è una differenza di prezzo ma tale differenza di prezzo sarà compensata dal risparmio in bolletta. Diciamo che è un investimento per l’ambiente e per il portafoglio. Un modello di classe A consente un risparmio annuo di almeno 100 kW/h rispetto ad un modello di classe B (circa 15 euro). Al momento dell’acquisto ponderare bene le esigenze della famiglia ed acquistare un frigorifero di dimensioni adeguate al numero di persone da servire e agli utilizzi a cui è sottoposto. Per una famiglia media di 2-4 persone la capacità consigliata è di 220-280 litri che consuma mediamente 450 kW/ all’anno. Considera che ogni 100 litri in più, il consumo aumenta di 80-90 kW/h. Attualmente in commercio si trovano anche apparecchi con doppio motore, uno per la parte frigorifero ed uno per la parte congelatore; questa accortezza permette di spegnare uno o l’altro motore quando non debba essere utilizzato ad esempio del freezer o magari della parte frigorifero durante l’assenza nel periodo delle vacanze.
Non inserire, nel frigo e nel congelatore, cibi caldi: l’apparecchio impiega molto più tempo a raffreddarli ed inoltre il calore disperso all’interno, scalda l’ambiente del frigorifero o del congelatore obbligandoli ad un lavoro supplementare e a un maggior consumo di energia elettrica.
Adatta la temperatura del frigorifero a seconda del periodo: durante l’estate è ovvio che il frigo debba avere una temperatura notevolmente bassa ma è inutile rimanere con la stessa temperatura anche d’inverno. Le posizioni più fredde del termostato portano ad un consumo del 10/15% più alto.
Mantenere sempre perfettamente pulito il frigorifero eliminando la brina che sovraccarica di lavoro l’apparecchio; controllare periodicamente le guarnizioni e sostituire quelle danneggiate che fanno entrare calore riducendo la funzionalità di frigorifero e congelatore.
Non introdurre nello stesso momento nel congelatore grandi quantità di cibi da congelare. Il congelatore lavora meglio quando la quantità di prodotti da congelare non è eccessiva: per questo è opportuno porzionare i cibi e metterli a congelare a distanza di circa un’ora.
Al momento dello scongelamento dei cibi è buona norma passarli dal congelatore al frigorifero. In questo modo ci aiutiamo due volte: lo scongelamento seguirà un iter più igienico ed il freddo rilasciato dalla porzione di cibo congelato, aiuterà il frigorifero nel suo lavoro di raffreddamento.
Non aprire lo sportello del frigorifero troppo spesso e per troppo tempo. Se stiamo preparando un sugo con la pancetta per la pasta, è inutile che andiamo al frigo e lo apriamo per prendere la cipolla, poi lo apriamo di nuovo per prendere la pancetta e successivamente per prendere la bottiglia della passata di pomodoro. Facciamo mente locale di quello che ci può servire ed apriamo una volta sola il frigo e prendiamo VELOCEMENTE quello che ci serve, senza lasciare il frigorifero aperto inutilmente.
Se devi acquistare un frigorifero, sceglilo a basso consumo, della giusta dimensione, possibilmente NO FROST (con il ventilatore interno che impedisce la formazione della brina) e magari con il doppio termostato (per la parte frigorifero e per la parte congelatore).
Se invece devi acquistare il congelatore (ed hai posto per metterlo) prendine uno a pozzetto: consuma meno energia, disperde meno calore quando apri lo sportello e, in caso di black out, mantiene la temperature meglio (ovviamente senza aprire lo sportello) rispetto a quello tradizionale.
Lavastoviglie
Acquistare modelli di classe A e/o con marchio Ecolabel e comunque preferire quelli che hanno la funzione “double wash” con possibilità di irrorare le stoviglie sia dall’alto che dal basso anche separatamente. Questa funzione è fondamentale in quanto permette di eseguire lavaggi a mezzo carico, collocando le tutte stoviglie da lavare sul cestello superiore azionando solo il flusso di acqua superiore. Fare un attento esame dell’utilizzo che se ne vuole fare e acquistarne una di capienza relativa ed adeguata alle proprie esigenze (numero di coperti) e che abbia molteplici funzioni che permettano di scegliere il lavaggio più o meno energetico a seconda delle condizioni di sporcizia delle stoviglie. Le lavastoviglie di ultima generazione sono fornite dell’opzione “sensor logic” che dosa opportunamente l’acqua regolandone la temperatura a seconda del numero degli elementi presenti all’interno dei cestelli e al loro grado di sporcizia.
Segui le indicazioni della casa costruttrice per quanto riguarda le dosi di detersivo: non le superare; sarebbe solo spreco.
Evita il prelavaggio, lasciando magari in ammollo le stoviglie tutta la notte nel lavandino e togliendo i residui di cibo con un tovagliolo di carta.
Lavatrice
Segui le indicazioni della casa costruttrice per quanto riguarda le dosi di detersivo: non le superare; sarebbe solo spreco. 16. Evita il prelavaggio, lasciando magari in ammollo le stoviglie tutta la notte nel lavandino e togliendo i residui di cibo con un tovagliolo di carta.
Tenere sempre pulito il filtro aiuterà la lavatrice a lavorare meglio consumando meno energia elettrica.
Non eccedere nella quantità di detersivo. Oltre che spendere di più al supermercato, ci potremmo trovare a dover fare due volte il risciacquo oppure con panni rovinati dal troppo detersivo.
Evitare il lavaggio a 90°; effettuarlo solo per particolari panni che ne hanno davvero bisogno. Riducendo i gradi da 90 a 40 si ottiene subito un risparmio energetico del 50% circa. I detersivi di oggi permettono che le temperature di lavaggio non superino i 60 gradi per ottenere ottimi risultati di pulizia del bucato. Facendo 4 lavaggi settimanali a 60 gradi invece che a 90 gradi, si risparmiano 220 kW/h annui pari a circa 35 euro.
Non utilizzare l’asciugatrice, a meno che non sia proprio necessario. I panni all’aria aperta si asciugano lo stesso e in bolletta troveremmo una grandiosa sorpresa. Se hai bisogno di questo elettrodomestico, preferisci le asciugatrici a pompa di calore, che garantiscono consumi inferiori ai modelli tradizionali.
Quando dovrai acquistare una nuova lavatrice, una lavasciuga o una asciugatrice, scegline una a basso consumo energetico e controlla anche la quantità di acqua che utilizza ad ogni lavaggio. Per esempio paragoniamo i consumi per un lavaggio di 5 Kg di cotone tra una lavatrice di classe A ed una di classe C: la prima consuma il 35% in meno di elettricità, il 50% in meno di acqua e il 45% in meno di detersivo. Un’ultima considerazione da fare è che è preferibile comprare asciugatrice e lavatrice separate piuttosto che una lavasciuga. Il costo per l’acquisto dei due elettrodomestici è superiore ma nel lungo termine in consumi sono molto inferiori.
Forno Elettrico
Preferire al forno elettrico un forno tradizionale a gas (l’energia elettrica è più pregiata rispetto a quella termica) e/o il microonde, che cuocendo i cibi in tempi dimezzati consente un ovvio risparmio di energia elettrica. A conti fatti la spesa relativa ad un forno a gas può essere circa la metà rispetto a quello di un forno elettrico.
Evita il Preriscaldamento del forno, a meno che non sia obbligatorio: per esempio non puoi mettere a cuocere un dolce a forno freddo (quindi è obbligatorio il preriscaldamento) ma le patate puoi tranquillamente metterle in forno quando ancora è freddo. E anche quando utilizzi il preriscaldamento, stai attenta che il forno non rimanga acceso a vuoto per troppo tempo.
Evita di aprire troppe volte lo sportello del forno. La fuoriuscita di aria calda dovuta all’apertura dello sportello, raffredda l’ambiente interno. Tanto più il forno è caldo, più facilmente e con meno consumo di energia elettrica si cuociono i cibi.
Se la cottura lo consente, inserisci nel forno più pietanze contemporaneamente. Risparmierai tempo ed energia elettrica.
Quando dovrai acquistare un nuovo forno, considera di prenderne uno ventilato; la ventilazione permette al calore di “girare” uniformemente all’interno del forno, cuocendo più velocemente le pietanze
Scaldabagno
Lo scaldabagno è una delle principali cause dell’elevato consumo di energia elettrica in una famiglia. Ha la comodità di poter essere installato in qualsiasi punto ci sia una presa di energia elettrica ma consuma molto per scaldare l’acqua contenuta al suo interno. Quindi, se hai la possibilità di scegliere, meglio evitare l’installazione dello scaldabagno ed optare per caldaie a gas o pannelli solari. Se, però, hai già lo scaldabagno puoi cercare di “strizzare” il consumo di energia elettrica scegliendo un modello a basso consumo e seguendo questi semplici consigli.
Non tenere lo scaldabagno acceso inutilmente: accendilo, con un timer, circa 3-4 ore prima del suo utilizzo.
Se avessi bisogno di sostituirlo, cerca un modello con caratteristiche (capacità) vicine all’utilizzo che vuoi farne: se per esempio siete solo due persone in famiglia, è assolutamente dispendioso acquistare uno scaldabagno elettrico da 100 litri.
Fare installare l’apparecchio in prossimità dei luoghi dove si ha più bisogno di acqua calda (doccia, lavabo): se obblighi l’acqua già scaldata a compiere un lungo percorso, potresti incombere in dispersione di calore. Ovviamente già sento la tua affermazione: “Ma se posiziono lo scaldabagno in bagno, l’acqua calda per arrivare in cucina ci mette un’eternità”. Sì, questo è vero ma la scelta migliore da fare è installare un piccolo scaldabagno sotto il lavandino in cucina e ridurre la grandezza di quello posizionato in bagno.
Inoltre non installare l’apparecchio in prossimità di pareti fredde o finestre. La dispersione di calore verso l’esterno migliora il rendimento e diminuisce il consumo di energia elettrica.
Carica Batterie
Non lasciare i trasformatori collegati alla presa della corrente tutta la notte e quanto non è indispensabile. Utilizzare un temporizzatore elettronico da programmare per l’accensione notturna tipo dalle 2 alle 6: normalmente i moderni cellulari hanno batterie che si ricaricano in 3 ore al massimo 4 ore.
Campanelli e Citofoni
Il videocitofono consuma circa 20-30W ogni giorno.
Molto carini sono i campanelli con targhetta illuminata, ma a livello di risparmio basta il pulsante con la targhetta chiara e leggibile.
Anche il trasformatore per i campanelli consuma; preferire i modelli a bassissimo consumo o anche a batteria.
Risulta essere possibile programmare, attraverso un timer elettronico, lo spegnimento di campanelli e citofoni durante tutta la notte.